121269 - Inchiesta su Piazza Fontana, Podcast con Andrea Sceresini
La creatura di un rapporto tra narrazione e giornalismo d’inchiesta!
La narrazione si mescola con la struttura rigorosa del giornalismo, un rapporto dal quale nasce una forma di comunicazione intima e profonda degli eventi. Essere architetti della mente, disegnando attraverso l’uso attento dei dettagli i fatti e le situazioni nell’immaginario dell’ascoltare, trasformando così una storia in un’esperienza, e un’estraneità in intimità. D’altronde, narrare è quello che da sempre facciamo, attraverso il podcast abbiamo normalizzato una tradizione.
Adesso, immaginate di essere un passante, è freddo, manca qualche giorno a natale, state camminando in Piazza Fontana, Milano, davanti alla sede della Banca Nazionale dell’Agricoltura, sono le 16:37. Non pensate che la storia sarebbe cambiata in quell’istante.
Immaginate di essere una moglie, vostro marito è uscito come esce tutte le mattine, per andare a lavoro. Aspettate il suo rientro, come sempre la sera, di ritorno da lavoro. Ma non rientrerà perché, dopo le 16:37, è morto, vittima di un’esplosione nella Banca Nazionale dell’Agricoltura per colpa di una bomba, messa in una borsa, messa sotto un massiccio tavolo ottagonale di mogano con borchie di ferro, polverizzato il 12 dicembre 1969.
Suoni dei telefoni che squillano all’impazzata. Buio immediato, silenzio cupo. Focolai di lana e flanella. Uomini divisi in due. Metà uomo metà liquido. Un metro di cratere, un buco nero. Mandate 100 ambulanze.
Una serie di numeri e testimonianze che ci ricorda assiduamente le gravità, il peso di questa vicenda. 121269, 17 vittime, 88 feriti, alle 16:37, 7 processi. Ci sono date, morti, vittime vive, anni. Tutto si tramuta in persone.
“Ogni storia porta con sé una grande domanda”. La strage di Piazza Fontana di domande ne ha tante. Alcune rimaste senza risposta per 36 anni, altre ancora immerse nel dubbio, e certe, quelle più dolorose, la cui risposta si traduce nella debilitazione della morte di un uomo.
Nell’incontro con Andrea Sceresini, giornalista e creatore insieme ad Alberto Nerazzini del podcast 121269 - Strage di Piazza Fontana, andremo a sviscerare le domande, le risposte e le scelte di questa vicenda purtroppo protagonista e antagonista della storia italiana. Ascolteremo chi, le intimità tra amici , familiari e compagni di pensiero che caratterizzano questa storia, le ha sentite di persona. Avremo l’impressione di essere stati al cinema la sera prima della fine della propria normalità a vedere Cimitero senza croci, e sentiremo per un attimo l’odore di mandorle amare, quello che Zinni, primo testimone della strage, sentì poco dopo l’esplosione nella Banca Nazionale dell’Agricoltura, e si sentì di nuovo bambino, quando le bombe gli scoppiavano vicino casa. Era l’odore della seconda guerra mondiale, di polvere da sparo, premonitore di tessuti vivi bruciati.
La Revue Dessinée - Rivista di Giornalismo a fumetti
Come muta l’informazione con il Giornalismo grafico?
La narrazione per immagini ci permette di osservare il fatto da diverse prospettive, creando un contatto emotivo con le vicende raccontate. E’ un aggancio immediato, dinamico e potente, che rende semplice la lettura di una realtà complessa di natura. Complessità intrinseca che viene snodata in tratti di penne, matite e pennarelli, prendendo la forma di personaggi, fonti, fatti, messaggi. E’ così che La Revue Dessinée comunica l’attualità, non solo la racconta, ma ce la mostra. Una rivista indipendente, che prende spunto dall’omonimo progetto francese, si fa spazio con i propri denti e disegni come prima rivista di giornalismo a fumetti in Italia. Nel primo numero uscito, argomenti come «TAV Torino – Lione, emergenza climatica, calcio sociale, nuova pornografia, narcoterrorismo e rinascita del territorio» riempiono di parole e vignette 200 pagine, senza l’interruzione, sinonimo di distrazione, di pubblicità.
L’anima divulgativa della rivista si arma della forza figlia della tensione testo – immagine.
Un rapporto di complicità e complementarità, tra testo, padre della riflessione, e immagine, madre della sensibilità.